Il mondo al contrario

Leggo, con un po’ di noia e un leggero senso di nausea, tutti i numerosi commenti sulla questione delle molestie sessuali alle attrici e alle donne che hanno a che fare con lo spettacolo.

Non conosco il produttore ingrifato americano, non saprei se è tutto vero o no, ma ci sono un paio di aspetti che mi preme sottolineare ed evidenziare come esempi di “mondo a rovescio”, almeno secondo me.

il primo è la lezioncina da professori precari che alcuni hanno voluto dare a Asia Argento (che, tanto per chiarire, non mi piace né come donna né come attrice) sul fatto che avrebbe dovuto dire di no alle avances di questo cinghiale, come se liberarsi da questi giochi sporchi e pessimi sia una cosetta facile: mi piacerebbe sapere quanti (e quante) di quelli che fanno i fenomeni oggi si siano mai trovati nelle condizioni di tutte quelle che sono dovute passare in quella schifezza. Sono momenti che credo nessuno si auguri di passare, ma capitano perché ci sono uomini indegni di questa classificazione antropologica.

La seconda lezione è quella che recita “ma come mai lo dici solo adesso, dovevi dirlo subito” come se, passato il momento topico della molestia, oltre a quello di resistere, si dovrebbe trovare anche il coraggio di denunciare gli abusi subiti. Tutto facile, a casa degli altri (e, soprattutto, delle altre).

Passate queste due lezioncine, non è lui a essere un maiale (con tutto il rispetto per quel nobile e sfortunato animale), ma sono le varie Asia Argento a non aver saputo essere “coraggiose”.

Sarò fuori dal coro, ma mi pare di aver letto e sentito pochissime esecrazioni per le molestie e molti, troppi, distinguo per le vittime.

Ha ragione Fiorella Mannoia che oggi dice basta a questo modo di criticare gli avvenimenti: di molestie si tratta, non di libera scelta.

Qualcuno dice “Eh, ma si sa che nel mondo dello spettacolo funziona cosi,  se non ti va bene puoi sempre fare altro”, come se fosse una sorta di legge divina quella di passare nel letto o sotto la scrivania di qualcuno, in maniera del tutto indipendente dalle capacità e da quanto puoi studiare e applicarti per emergere. Per me è una cosa di una tristezza infinita, qualunque sia il campo in cui questa prevaricazione maschile sia applicata, perché purtroppo non succede solo nel mondo dello spettacolo, ma quasi ovunque. Se sei bella lo trovi sempre un uomo (?) disposto a farti fare carriera, basta solo che accetti un compromesso da niente, in fondo cosa vuoi che sia…. E, oltretutto, vale anche per gli uomini, magari meno spesso, ma capita anche a loro, quelli belli. Che fortuna che abbiamo noi che puntiamo sulla simpatia e la preparazione, vero?

Credetemi, da uomo “normale” sono davvero sconfortato leggendo queste cose, perché dovrebbe essere acclarato ed evidente per tutti che il problema non sono le donne che accettano queste schifezze, ma solo ed esclusivamente gli uomini che le propongono.

Ma magari mi sbaglio io.

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