Migranti e bufale un tanto al kilo

Sono davvero stranito da quello che sento e leggo da un po’ di tempo sulla questione migranti.

Ma sono stranito prima di tutto perché vedo molti leoni da tastiera addivanati a parlare da veri esperti di diritto di navigazione, diritto internazionale, geolocalizzazione di imbarcazioni (con dotte dissertazioni sulle dimensioni e gli usi delle stesse), e via di seguito con l’expertise su fotoshop, colori di capelli, abiti bagnati e avanti così.

Io vi ammiro.

Vi ammiro perché riuscire ad essere così precisi su argomenti che a me pare siano molto misteriosi ed essere così pignoli sulla visione di immagini più o meno reali non è cosa da tutti.

Francamente non so se la foto dei tre bambini affogati sia vera o no, non so se siano bambolotti o se siano (come dice qualcuno) foto di una esercitazione e, sinceramente, me ne frega poco, come poco me ne frega della veridicità o meno della foto del bambino messicano dietro le sbarre che piange disperato perché non riesce ad uscire, esercitazione o meno che fosse.

C’è una ondata di negazionismo dell’evidenza che mi fa paura: sono foto false? Può darsi. Sono foto che dimostrano la pochezza e la vigliaccheria delle ONG? Non credo, anche perché le ONG sono tante: ci sarò sicuramente qualche delinquente in mezzo a loro, ma dire che sono tutte fasulle mi pare davvero troppo.

Vedo, non dichiarata, non espressa, una sorta di volontà di negare le evidenze che provo, umilmente e serenamente, a riassumere di seguito, senza nulla voler togliere o aggiungere al pensiero dominante, con il quale dovremo tutti fare i conti.

  • il fenomeno migratorio esiste da sempre e per sempre esisterà in tutto il mondo.
  • L’Italia accoglie un numero di persone decisamente inferiore a quello di molti altri Paesi europei, fatto salvo che qualcuno non dica che i numeri di tutti i Governi sovrani, dell’Europa e dell’UNHCR siano falsi. Ma poi bisognerebbe dimostrarlo.
  • La gente muore, non solo i bambini, e muore per davvero in queste transumanze disumane che attraversano praticamente tutto il mondo, anche se non arrivano sulle nostre tastiere da eroi del divano.
  • La selezione naturale (non le bugie) fanno sì che dal Mali, ad esempio, arrivino sulle coste libiche solo i soggetti più forti, perché gli altri crepano nel deserto.
  • Molte donne non partono da alcuni di quei Paesi perché sono schiave dei loro uomini/padroni, non perché non vogliano partire.
  • Dalle navi scendono non solo ragazzotti in forze, ma scendono bambini, donne e anziani, quelli che sopravvivono e che sono pochi, pochissimi.
  • Limitare l’idea che scappino solo da paesi in guerra significa ignorare (o non voler vedere) i numeri di PIL pro-capite, fame, malattie, dittature e molto altro che alla stessa stregua delle guerre possono portare le persone a tentare di fuggire dai loro Paesi.
  • Tutto questo non riguarda solo il bacino del mediterraneo, anzi!! Qualcuno dice “perché non vanno in Arabia saudita?” Perché nella penisola arabica ci sono flussi migratori da altri Paesi (Yemen, Iran, Afghanistan, India, Bangladesh) che non vediamo ma che ci sono.

in altri termini quello che vorrei dire, pacificamente e senza polemica è molto semplice: non sarà un Governo né italiano né straniero a fermare un fenomeno di livello mondiale, non saranno i muri e le navi da guerra, perché è così da sempre e temo che sempre così sarà.

Io non so, francamente, cosa si debba fare, non ho così tante capacità da potermi mettere allo stesso livello di quelli di cui parlavo prima, mi rimane la profonda ammirazione per chi disserta di tutto senza fare una piega. Mi rimane anche però un profondo senso di angoscia per chi muore nel deserto o per mare perché una delle poche certezze che ho è che muoiono e muoiono in tanti, soprattutto bambini e non bambolotti.

Con buona pace di chi vuole credere alle bugie infami di qualcuno.

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