Disabili al Senato

guanti

Ieri ho avuto la fortuna di assistere al concerto di Natale che si è tenuto presso il Senato della Repubblica, presenti, come si dice in gergo “le massime autorità dello Stato”.

Aula solenne e un po’ inquietante, molto ben conservata, ricolma di storia non solo repubblicana, ma comunque emozionante.

Il posto che mi era stato assegnato era quello di un Senatore leghista, non faccio il nome per ragioni ovvie; in alto, ultima fila, esattamente di fronte allo scranno del Presidente, posizione perfetta per godersi lo spettacolo.

Tre i gruppi che hanno dato vita al concerto: una orchestra di giovanissimi strumentisti, il più vecchio avrà avuto 20 anni,  e il Coro delle Voci Bianche, bambini provenienti da tutta Italia, disciplinati nel loro modo di stare in piedi alle spalle dell’orchestra.

Poi, il gruppo che più di tutti mi ha colpito e che, ammetto, non conoscevo per nulla: il coro delle Mani bianche. Un gruppo di bambini con diverse disabilità che esprimono il loro “sentire” la musica muovendo le mani inguantate in bianco, seguendo il ritmo della musica dell’orchestra.

C’erano tutti, di fronte a loro: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Cardinale Segretario di Stato Vaticano, il Comandate in capo dei Carabinieri, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, la televisione, i genitori e tanti altri ospiti.

Mi sarei aspettato, nella mia ignoranza, che questi bambini si agitassero, vista la teatralità della situazione, e invece li ho visti compresi nel loro ruolo, con i guanti che seguivano le onde della musica, come se lì intorno non ci fosse nessuno, se non la loro Maestra di coro e la musica, potentissima arma di seduzione di massa.

Vederli muovere le mani per seguire il ritmo dell’inno di Mameli mi ha profondamente emozionato, come se non fossi abituato a vedere bambini con problemi di vario tipo. Ecco dove sta il problema: noi siamo  abituati, loro no.

Credo che per molti di loro, tutti loro, i musicisti, i coristi, e le Mani Bianche, ieri sia stata una giornata straordinaria, così vicini a quegli uomini e donne che vedono solo in TV e che sembrano irraggiungibili.

Per un giorno solo quell’Aula così austera è servita a far felice qualcuno.

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